Ladri di cadaveri – Burke & Hare, la recensione del film su Chili

ladri di cadaveri

John Landis è considerato uno dei registi più ironici di Hollywood. Non è riconosciuto come un maestro del cinema forse a causa della qualità altalenante delle sue commedie commerciali. Ma è innegabile che molte delle sue pellicole, a metà tra commedia e horror, siano rimaste impresse nella mente del pubblico. Un regista di così grande talento meriterebbe sicuramente un suo spazio nel cinema contemporaneo. Al suo allontanamento dal mondo di Hollywood nel 1998 segue una lunga fase di stallo. Dopo dodici anni, nel 2010 esce Ladri di cadaveri – Burke & Hare (qui il trailer), commedia nera basata sulla reale storia di due efferati serial killer.

Nella Scozia di inizio ‘800, la scuola di medicina di Edimburgo sta diventando famosa in tutta Europa e sempre più giovani la frequentano. I docenti, e in particolare il noto anatomista Robert Knox, si trovano quindi nel disperato bisogno di cadaveri da far sezionare ai propri studenti. Nasce così una nuova professione per poveri squattrinati, i “resurrezionisti“, eufemismo per ladri di tombe. Ma Burke (Simon Pegg) e Hare (Andy Serkis) trovano una strada ben più efficacie, che permette a Knox, di ricevere cadaveri ancora caldi : l’omicidio. L’obiettivo finale del duo? Mettere da parte la somma sufficiente per aprire una loro agenzia di pompe funebri.

La figura del serial killer è un classico del cinema, come in Arsenico e vecchi merletti o Lady Killers. Ma John Landis ripesca la vera storia degli efferati William Burke e William Hare, e li trasforma in un simpatico duo, versione avida e spregevole delle intramontabili coppie comiche del cinema come Stanlio e Ollio o Gianni e Pinotto.

ladri di cadaveri

La storia si colloca agli albori della società industriale, e il film di Landis “viviseziona” in maniera precisa e affascinante la nascita dello spirito del capitalismo nell’era del dominio indiscusso dell’ideologia del progresso. Il corpo, materia prima indispensabile dell’esistenza umana, diventa merce di scambio. La critica è veicolata dalla comicità demenziale, satirica e surreale dei personaggi.

Questi, nonostante l’innegabile simpatia, si trasformano presto in mostri, mossi solo dal desiderio di ricchezza o di successo. La loro ambizione sarà talmente forte da non farli fermare davanti a nulla, neanche l’uccisione di innocenti. Uno dei film più politici del regista, secondo solo a Una poltrona per due, riesce attraverso l’elaborazione della black comedy di stampo britannico a essere leggero ma comunque dissacrante con un irresistibile ironia.

La visione del film, disponibile su CHILI, è caldamente consigliata, soprattutto agli amanti della commedia intelligente e spietata a cui Landis ci ha abituato.

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