Su Amazon Prime Video: Overlord

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Nazisti, super soldati geneticamente modificati e americani che li riempiono di mazzate sono sempre stati una combinazione vincente. Overlord (trovate qui il trailer) tutto questo lo sa e se ne frega beatamente del resto. J.J. Abrams l’occhio lungo lo ha sempre avuto e con la sua Bad Robot, assieme alla Paramount, produce un nazi-horror-zombie-action movie che fa del gusto videoludico il suo punto di forza senza porsi troppi problemi. Uscito nelle sale italiane lo scorso novembre con un ritorno al botteghino nazionale discreto ma non esaltante, il film è da poco atterrato nel catalogo Amazon Prime Video.

Per la regia di Julius Avery, Overlord carica le sue pallottole nella rovente stiva di un aeroplano poco prima di paracadutarci dietro le linee tedesche nella Francia occupata dal Terzo Reich. Mancano poche ore al D-Day e una manciata di soldati statunitensi sopravvissuti all’atterraggio deve far saltare una torre radio in modo tale da favorire lo sbarco delle forze alleate. Missione chiara, colpo in canna, dritti all’obiettivo. Sennonché, si viene a scoprire che il paesino francese al centro del discorso ospita non solo il reggimento nazista, ma anche un tale dottore che compie sinistri e oscuri esperimenti sugli abitanti del posto.

La semplicità dell’impianto narrativo attinge con il sorriso in volto da quell’immaginario sconfinato di una sempreverde categoria di b-movie, spostandosi di peso su rotaie tipiche dello sparatutto in prima persona caciarone. Il retrogusto della celeberrima modalità zombie di Call of Duty e ancor di più della storica serie Wolfenstein, negli ultimi anni tornata a mostrare i muscoli, è palese (ad un certo punto ad essere cruciale sarà un colpo sparato ad una bombola di gas, cliché videoludico per eccellenza). Overlord inizia e finisce all’insegna delle smitragliate e dei cattivi nazisti morti ammazzati (Pilou Asbæk, il posticcio Euron di Game of Thrones, è una macchietta perfetta e ci piace), rivelandosi un po’ ballerino nelle scene d’azione più concitate che dovrebbero rappresentare la portata principale e che non vengono gestite al meglio da Avery.

Nonostante il film potesse spingere e osare anche un po’ di più sul lato orrorifico che lasciava buoni margini di sviluppo, non ti fa guardare mai l’orologio e si incastra perfettamente nella struttura scenografica a livelli mutuata dal genere videogioco di cui va estremamente fiero. Se ve lo siete persi al cinema è il momento di recuperarlo. Consigliato.   

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