#RomaFF14: Antigone, l’ultimo film di Sophie Deraspe

#RomaFF14: Antigone, l’ultimo film di Sophie Deraspe

Antigone (qui il trailer) è il nuovo film presentato nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma. Il titolo del lungometraggio canadese fa riferimento alla tragedia di Sofocle rivisitata in chiave moderna. La giovane Antigone, in seguito alla morte dei suoi genitori, si rifugia dai fratelli e dalla nonna. La situazione inizia a complicarsi quando suo fratello Eteocle viene ucciso da un agente di polizia durante l’arresto di un altro fratello. È da quel momento che comincerà il calvario della ragazza, la quale tenterà in tutti i modi di tenere insieme la famiglia a costo di rinunciare alla propria libertà.

Il lungometraggio mette subito le faccende in chiaro: da una parte gli abusi di potere delle forze dell’ordine, la pessima burocrazia e la perdita di umiltà da parte dello stato; dall’altra la voglia della ragazza di rimettere insieme i pezzi perduti, inseguendo il sogno di avere una famiglia unita come non l’aveva mai avuta. Antigone, interpretata da una giovane rivelazione Nahéma Ricci, è un’eroina dei nostri tempi, una personalità talmente forte da finire in galera al posto del fratello.

Ed ecco che il film, purtroppo, pecca di poca credibilità. Ma come è possibile che in un carcere di massima sicurezza, soprattutto ai giorni nostri, nessuno controlli cosa accada in sede di visite? La situazione più disarmante (e imbarazzante) è lo scambio d’identità: con un taglio di capelli e una felpa Antigone è diventata il fratello, facendolo così evadere dalla galera assieme alla nonna e tentare una fuga negli USA. Se fosse stato ambientato negli anni Sessanta, forse problematiche come queste si sarebbero fatte sentire meno. La storia è fragile nonostante la buona ritmicità generale con intere sequenze assai comiche per via della scarsa plausibilità degli eventi che fanno strizzare l’occhio anche allo spettatore più disattento. Non si tratta di pura fantasia, ma di leggi reali e concrete che non possono essere deflagrate nel momento in cui si decide di affrontare un tema come questo.

La regista, Sophie Deraspe, tenta in tutti i modi di commuovere, ma senza successo. Ad influire sulla poca riuscita del prodotto sono spesso i dialoghi fuori luogo e le azioni inaspettate che gli attori compiono: sembra che il meccanismo causa-effetto sia stato dimenticato. Antigone è una Ferrari senza motore: il gran potenziale del film non è stato sfruttato e ci si meraviglia come possa essere il rappresentante del Canada agli Oscar. Da non credere.

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