#Vre20: Moondust, una luna tutta italiana

moondust

Moondust è un video immersivo in realtà virtuale realizzato dagli studenti della Civica Luchino Visconti per la regia di Noemi Forti. Fa piacere vedere un prodotto italiano che cerca di penetrare un mercato ancora sperimentale e rivolto alla ricerca e l’opera di Noemi Forti è gradevole e promettente.

L’opera sintetizza in dieci minuti le tre settimane di isolamento a cui furono costretti gli astronauti del primo allunaggio della storia umana dopo la loro missione. Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins vivono l’attesa del ritorno alla vita terrestre fra sogni, paure, insicurezze, emozioni e desideri. Noemi Forti riumanizza gli eroi iconici della cultura americana riportandoli alla dimensione personale ed intima di persone comuni ridandoci la dimensione della loro realtà in contrapposizione all’immensità che sono stati chiamati a vivere.

Le prime missioni lunari prevedevano un lungo periodo di quarantena per contenere il rischio di entrare in contatto con microorganismi patogeni sconosciuti, una condizione che risulta perfetta in questa fase storica dato che si presta a facili immedesimazioni con la nostra condizione attuale di lockdown ed emergenza Covid. Gli astronauti dell’Apollo 11 vengono mostrati durante l’osservanza della loro a quarantena, vivendo la vicenda dal punto di vista di Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins.

Già abituati dall’esperienza nello spazio e prima ancora dall’allenamento gli astronauti si sottoposero ad una condizione fisica ed emotiva claustrofobica vivendo in isolamento per circa venticinque giorni. Nel stasi della quarantena vissero divisi tra due realtà: al di là del vetro dell’oblò dell’air stream dove l’umanità li aspetta con affetti, aspettative e questioni irrisolte. Dall’altra parte, ma memoria del viaggio sulla Luna è ancora presente e immersivo, i protagonisti sono dunque costretti a saltare fra i pensieri più intimi e le memorie ed i doveri dei loro compiti sulla Luna

Moondust è un lavoro intelligente che trasforma i limiti tecnici in stile e supera alcune problematiche forti dell’esperienza vr con gusto ed intelligenza sapendo sfruttare i mezzi a disposizione e costruendo una storia godibile e delicata.

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