L’epopea di una discutibile eroina: i dieci lunghi anni di Rosy Abate

L’epopea di una discutibile eroina: i dieci lungi anni di Rosy Abate

Si è chiusa venerdì 11 ottobre la seconda stagione dello spin-off incentrato sulla figura della “Regina di Palermo”, Rosy Abate – La Serie (trailer), che approfondisce il personaggio principale di una delle serie evento più importanti di casa Mediaset, Squadra Antimafia-Palermo Oggi nata nel 2009 e terminata nel 2016. Fin dalla prima edizione, l’intricata vicenda ideata da Pietro Valsecchi ha sempre tenuto incollato allo schermo una grande fetta di pubblico: una storia avvincente che ha messo in evidenza la secolare lotta tra lo stato italiano e quello di Cosa Nostra. Tra le ragioni del successo conclamato, oltre alle dinamiche narrative, c’è la presenza di un cast di rilievo e di un personaggio in particolare che ha permesso che la serie durasse per ben un decennio: Rosy Abate (Giulia Michelini).

Dopo essere stata protagonista di una guerra da cui è uscita da collaboratrice di giustizia, rimane sconvolta dalla (apparente) morte del figlio e per questo decide di cambiare vita prima arrivando a prendere i voti poi facendo perdere le sue tracce inscenando la sua morte. La stessa donna che tanto ha terrorizzato il pubblico di canale 5 è costretta a scappare dagli altri e da se stessa e proprio quando tutto sembra perduto risorge dalle sue ceneri e inizia una nuova vita lontano da tutto quello di cui si era nutrita: il sangue, la morte, la corruzione, il male. Purtroppo però il “nostos” di Rosy verso una vita nuova e diversa è interrotto da una devastante tempesta che la costringe a naufragare nel mare oscuro dei proiettili, del sangue, del male: Leonardino (Vittorio Magazzù) è vivo e lei deve riprenderselo a tutti costi.

Questo folle amore la costringerà ad indossare nuovamente i panni della Regina di Palermo e ad essere condannata ad altri sei anni di carcere. Intanto, Leonardino è cresciuto e Rosalia è consapevole di avere soltanto un’ultima possibilità per viversi suo figlio, la persona per cui ha tanto combattuto. La seconda stagione mostra una Rosy invecchiata ma sicuramente non stanca di essere una madre accorta e prudente per un ragazzo che stava facendo i suoi stessi errori. Sicuramente commovente, straziante e mozzafiato, una seconda stagione che vede una madre inesperta e un figlio già uomo e già padre. Pur di salvarlo, ritorna ad indossare i suoi vecchi panni, terrorizzata anche lei, per la prima volta, dal suo passato, da quello che è stata e che farà sempre parte di lei. Forse il viaggio di Rosy è terminato, la cosa certa è che non è stata l’ultima superstite: insieme a lei c’è stato Leonardo.

Una maggiore attenzione alla fotografia, alle inquadrature, alle musiche ha permesso che questa seconda stagione fosse avvertita dal pubblico come qualcosa di diverso dalla solita serie crime, come se il regista avesse scavato fino alle fondamenta del carattere e della psiche dei personaggi e dei loro rapporti interpersonali arrivando a rappresentare un viaggio in un mondo onirico, quasi infero. Insomma, un vero e proprio salto di qualità sia a livello narrativo che tecnico: bastavano degli sguardi oppure dei sorrisi “alla Joker” per far rabbrividire il pubblico e per far capire che la Regina di Palermo finalmente era tornata.

Il lieto fine della seconda stagione lascia gli spettatori con una domanda: la Regina avrà per sempre abbandonato i suoi panni, rinunciando ad uccidere il suo nuovo nemico, oppure non c’è stato altro che un passaggio di consegna all’ormai svezzato Leonardo? Dopo dieci anni di interpretazione magistrale di Giulia Michelini, l’eroina avrà finalmente trovato la sua pace oppure una terza stagione risveglierà in lei il male che la nutre di nascosto? Non ci resta che aspettare.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.