La vita straordinaria di David Copperfield, la recensione: quando il dramma diventa commedia

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Con La vita straordinaria di David Copperfield (trailer), Armando Iannucci, regista, comico e sceneggiatore scozzese di origini italiane, offre una rilettura in chiave per lo più comica dell’opera originale di Charles Dickens. Pur mantenendo alcuni elementi profondamente drammatici nella narrazione di eventi particolarmente tragici, infatti, il lungometraggio presenta i tratti tipici della commedia inglese. Perfino nelle scene più tristi l’atmosfera non diventa mai insostenibilmente pesante poiché c’è sempre qualche tratto, di uno o più di uno tra personaggi coinvolti, a smorzare la tensione.

Il risultato converge in un film esilarante e irresistibile che mantiene alta l’attenzione dello spettatore dalla prima all’ultima inquadratura in un avvicendarsi di scene sempre più assurde e fantasiose. La vita del protagonista è proprio questo: una serie di episodi via via più folli, infelici o divertenti raccontati con espedienti fantasiosi che rendono meno critiche certe situazioni di disagio che Copperfield si trova ad affrontare. Questo alleggerimento del dramma, infatti, sfocia nel tragicomico.

La recitazione è di stampo teatrale e la costruzione delle scene sfrutta il meccanismo del racconto nel racconto. Il narratore onnisciente è chiaramente David Copperfield che, passo per passo, ci racconta le vicende salienti della propria vita, dal momento della sua nascita alle difficoltà incontrate lungo il suo tortuoso percorso, fino all’affrancamento tipico dei finali dickensiani. Punto di forza e particolarità assoluta è la scelta di uno spettacolare cast multietnico che risulta interessante alla luce del fatto che annovera interpreti d’ogni tipo, selezionati in base alle proprie capacità piuttosto che per il colore della propria pelle che potrebbe farli risultare o meno credibili come personaggi dickensiani. Anche questa decisione dipende palesemente da un’impostazione teatrale che si è ritenuto di voler, in parte, conferire al film in quanto nel teatro spesso non si tiene minimamente conto dell’estetica degli attori ma si prende in considerazione solo la pertinenza delle abilità attoriali con il personaggio da interpretare.

Oggi più che mai, scavando un po’ più a fondo, si può ricavare dalla singolare scelta di un cast così variegato un fondamentale messaggio di uguaglianza sociale e attivismo antirazziale. A partire dal protagonista interpretato Dev Patel (The Millionaire, 2008; Lion, 2016), passando per Tilda Swinton (tra i vari successi ai quali ha partecipato: Okja, 2017; Suspiria, 2018), Hugh Laurie (star indiscussa della serie tv Doctor House), Peter Capaldi (tra gli altri ruoli è stato il didicesimo dottore della serie britannica Doctor Who), Ben Whishaw (indimenticabile per il ruolo magistralmente interpretato in Profumo – Storia di un assassino, 2006) e tutta un’altra serie di attori e attrici d’incredibile talento.

Decisamente consigliata la visione del film, meritevole di essere il perfetto connubio tra ilarità e tragedia. La vita straordinaria di David Copperfield è al cinema dal 16 ottobre.

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