#Venezia76: Joker, capolavoro firmato Todd Phillips

#Venezia76: Joker, capolavoro firmato Todd Phillips

Joker (trailer) è uno dei film più attesi dell’anno in concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia. Diretto da Todd Philipps ed interpretato da Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Frances Conroy e Zazie Beetz, debutterà nelle sale italiane a partire dal 3 ottobre.

Gotham City è una città ostile, sporca, indifferente. È dove vive Arthur Fleck, un uomo che per tutta la vita ha sognato una carriera da comico ma costretto a guadagnarsi da vivere in una miserabile compagnia di clown. La sua vita lo logora sempre più, giorno dopo giorno, nel vano tentativo di cercare il suo posto nel mondo, una connessione, una speranza. Affetto da una malattia mentale che si manifesta spesso con una risata incontrollabile, Arthur ormai stanco di subire atti di bullismo sia per strada che tra i colleghi di lavoro decide di avere una rivalsa su tutti.

Joker è un film che presenta con strabiliante profondità e particolare astuzia la contorta personalità di Arthur Fleck nel quale viene mostrato l’arco temporale in cui da uomo comune diventa Joker. Questo film rappresenta un’opera strepitosa sia per i virtuosismi dinamici della regia, sia per l’interpretazione magistrale di Joaquin Phoenix. Il regista lo ha dichiarato: voleva un film brutale e violento, qualcosa fuori dagli schermi. Risultato? Un thriller psicologico energico, frizzante, intelligente, mai scontato. E soprattutto coraggiosissimo.

L’autore, nonché co-sceneggiatore e produttore del film, riesce a fotografare con chiarezza una presa di posizione nei confronti del sistema dei privilegi economici (quindi del consumismo) ed analizza con successo la brutalità dell’indifferenza sociale. La cosa di cui si rimane sbalorditi dell’ottima costruzione del personaggio è come viene mostrata la forza di un accentratore folle e insoddisfatto che esercita sul malcontento di massa. Nonostante il protagonista sia un anti-eroe tragico, Joker può essere definito come un Edipo dell’età contemporanea. Attenzione, Phillips non giustifica il crimine, bensì pone con brillante interesse il protagonista al giudizio dello spettatore; Arthur non è altro che uomo desideroso di fare comicità in un mondo malato che deve confrontarsi con un disturbo psichico, realizzando il proprio perverso senso d’ironia punendo coloro che lo hanno ridicolizzato.

La storia è prevedibile. Se per molte pellicole la prevedibilità – dunque la percezione di capire cosa accadrà o come andrà a finire – può essere un difetto, in questo lungometraggio non fa altro che aumentare l’interesse per le vicende magistralmente narrate. Ed è proprio la città, oltre ad Arthur Fleck, ad essere protagonista di questo film. La cura e il dettaglio nel mostrare porzioni cittadine non solo creano un’atmosfera coerente, ma fa tornare in mente un film che più o meno tutti abbiamo amato, Taxi Driver di Martin Scorsese.

Ed eccolo il confine che passa tra cinecomic e cinema autoriale. Nel passato in pochi hanno osato e ci sono riusciti benissimo (basti pensare a Tim Burton e Christopher Nolan). Oggi la storia del cinema vanta un nuovo arrivo, Todd Phillips e Joaquin Phoenix.

Joker non è fedele al fumetto ed è proprio questa la sua forza. Aspettatevi qualcosa di diverso, esplosivo, sorprendente. I dettagli della trama non sono stati svelati tutti per lasciarvi la sorpresa dello spettacolo. Vincerà il Leone d’Oro alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia? Probabilmente. C’è solo una parola per definire l’ultima fatica di Todd Phillips: capolavoro.

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