Futurama, la serie animata racconta un futuro già superato?

Futurama è la serie creata da Matt Groening – conosciutissimo per essere l’ideatore de I Simpson (1989) e Disincanto (2018) – e David X Cohen, già collaboratore di Groening, proprio per alcuni episodi (13) de I Simpson. La serie prende il nome da un padiglione dell’Esposizione Universale di New York del 1939-40: il padiglione “Futurama” immaginava come sarebbe stato il mondo vent’anni dopo, negli anni 1959-1960. La serie riprende il concetto e parla di Fry che viene “congelato” il 31 gennaio 1999 e si risveglia mille anni dopo, alla vigilia di Capodanno dell’anno 3000.

Futurama ha subito varie peripezie produttive, che vale la pena accennare: le prime quattro stagioni sono andate in onda sul canale televisivo statunitense Fox dal 1999 al 2003, per poi essere cancellata dalla stessa emittente. Nel 2006 la serie fu acquistata da Comedy Central, la quale ha prodotto prima un film, nel 2007, in edizione Home Video – trasmesso poi in TV diviso in sedici episodi (quinta stagione) –, successivamente ne ha ordinato altre due stagioni (sesta e settima), che sono andate in onda dal 2010 al 2013. La serie è presente dal primo maggio 2020 in streaming su Amazon Prime Video divisa, non si sa per quale motivo, in dieci stagioni.

Rivedendo oggi la serie c’è un dettaglio che non si può fare a meno di notare: alcuni concetti raccontati sembrano essere ormai superati. Nella Nuova New York del 3000 è normale vivere circondati da robot, alieni, macchine volanti, voli interplanetari e tubi che permettono alle persone di spostarsi da un punto all’altro della città. Quello che appare strano è vedere come al tempo stesso ci sia la presenza di alcuni oggetti che già oggi, nel 2020, sembrano essere invecchiati.

Il primo esempio è rappresentato dal ruolo che viene ricoperto dall’apparecchio televisivo: la TV del 3000 mantiene un ruolo centrale per comunicare con la società. I notiziari, condotti da alieni insieme ad esseri umani, restano una delle principali fonti di informazione per le persone e serie TV come Tutti i miei circuiti, interpretata dalla star robotica Antonio Calculon, vengono trasmesse in prima serata solo attraverso gli apparecchi televisivi. Il ruolo che ha nel 2020 la televisione sembra invece essere già meno centrale di quello che viene raccontato in Futurama.

Il secondo esempio è la funzione che, nella serie, assume internet: non centrale e onnipresente come nel 2020, ma usato per solo in alcuni casi, come ad esempio per alcune ricerche di “cose del passato” e nella puntata Hai voluto il biciclope? (02×09) internet del 3000 assume la dimensione di una realtà virtuale, attraverso la quale un ologramma delle persone può muoversi fisicamente e navigare all’interno della rete.

Nonostante queste cose “invecchiate male”, non si può fare a meno di notare quanto l’ideazione, la scrittura e la realizzazione della serie abbiano avuto bisogno di un lavoro meticoloso. I suoi ideatori sono riusciti a combinare comicità, effetti fantascientifici e temi sensibili alla perfezione. Questo ha permesso a Futurama di diventare una delle migliori serie animate di sempre.

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