CA’ FOSCARI SHORT FILM FEST – DUE CORTI A CONFRONTO

Un’altra giornata del #CaFoscariShort si è conclusa con una splendida rassegna internazionale di corti.
Nella bellissima cornice di Venezia abbiamo intervistato in primissimo piano tra calli e ponti, i registi dei due cortometraggi che ci hanno più affascinato in queste prime giornate: Faraz Alam (Nocebo) e George Graham (Amygdala). Mettendo a confronto i due giovani registi, Alam di 27 e Graham di 23 anni, sono emerse molte similitudini. Entrambe le protagoniste dei cortometraggi sono donne, di due narrazioni espresse però dallo sguardo maschile con un approccio distaccato, che si posiziona lontano dai giudizi e da sentimenti di compassione. Nonostante i linguaggi dei due film siano completamente differenti, trattano entrambi i temi della disperazione e della solitudine.

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Alam, studente indiano della FAMU (Praga) sfrutta la potenza visiva della pellicola e del bianco e nero, si percepisce la sua esperienza nella direzione della fotografia per l’uso della composizione e dei chiaroscuri. Graham, studente inglese della National Film and Television School (NFTS) invece utilizza un linguaggio più contemporaneo, con camera a mano e un uso naturalistico delle luci notturne londinesi. Di entrambe le donne dei due corti però non conosciamo il destino, non ci é dato sapere che cosa sarà di loro. Alam racconta una storia vera, la vendetta di un’infermiera ceca che nei campi durante la seconda guerra mondiale è stata vittima di uno stupro da parte di un paziente. Quando scopre di essere stata infettata di sifilide, il suo modo di reagire é di vendicarsi sessualmente sui 74  convalescenti nazisti. Un atto politico e di vendetta.

Nel corto inglese invece a partire dal titolo Amygdala, riferendosi alla parte del cervello che gestisce le emozioni, Graham ci inserisce nella dimensione sospesa dei ricordi. Le immagini di Bella, la protagonista, si uniscono alle sue memorie intime della relazione con un’altra donna. Accompagnati da pochissimi dialoghi, in tutto il film ci concentriamo sul volto e sulle scene rivissute della loro relazione: dall’andare insieme a una festa fino all’uscita dal cinema. Graham racconta la storia di tutti, di quelle notti sospese nel tempo e nello spazio, dove la città diventa la protagonista, un teatro ricco di ferite di vecchi amori. Rimasta sola tra le vie della città di Londra, Bella si trova inghiottita dalla notte alleviata solo dall’alba e dal passare del tempo.

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